BRUNO CAGLI

Bruno Cagli è stato un critico musicale, musicologo e saggista italiano. Presidente e Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Direttore Artistico della Fondazione Rossini di Pesaro, è stato Direttore Artistico dell’Accademia Filarmonica Romana, Direttore Artistico del Rossini Opera Festival di Pesaro, Presidente dell’Istituto italiano di storia della musica. E’ stato, inoltre, Direttore Artistico del Festival Verdi di Parma .

L’Italia ha dato al mondo due grandi regali: il Rinascimento nel campo dell’arte figurativa (e non solo nel campo dell’arte figurativa perché il Rinascimento fu un movimento di rinascita che ha coinvolto il mondo intero), e il secondo è il Bel Canto.

La nascita dell’Opera è prettamente italiana ma la lingua dell’opera è l’italiano. Nei pochi viaggi che faccio nel mondo, spesso accompagnando cantanti ed esecuzioni musicali, trovo che il rapporto con la lingua italiana sia ancora vivo all’estero tra quelli che amano la musica e amano il Bel Canto.

Il Bel Canto è fondamentale nella storia di quello che l’Italia ha dato al mondo. Mi ricordo di aver fatto un festival in Canada sul Bel Canto: quando citavo delle frasi italiane tutti seguivano se erano frasi tratte da libretti d’opera!

Ancora oggi la conoscenza dell’italiano passa spesso dalle opere, passa spesso dalla memorizzazione delle opere.

C’è un altro elemento che è legato alla vocalità: moltissime opere tedesche e francesi si sono diffuse nel mondo in traduzione italiana. La filologia vuole che si facciano le opere in lingua originale ma la Martha di Flotow che ha un’aria celeberrima, tutti i tenori l’hanno sempre cantata in America nella traduzione italiana e lo stesso si può dire di alcune opere francesi. 

Questo è molto importante perché dimostra che la lingua italiana non è soltanto la lingua del Bel Canto ma è anche la lingua della scrittura musicale: quando noi troviamo Piano, Forte, Fortissimo, oppure Allegro, Allegro Moderato, noi sappiamo che la lingua italiana ha fornito il linguaggio universale della musica.

Cos’è il Bel Canto? Beh, dovremmo a insegnarlo a molti docenti che fanno questo mestiere: il Bel Canto non è soltanto una lettura filologica delle note scritte.

Il Bel Canto richiede tutta una serie di accorgimenti che sono le variazioni vocali, sono gli abbellimenti, che hanno necessità di essere avvertiti sul piano pratico e tecnico dall’esecutore; un cantante che fa gli abbellimenti tutti uguali è contro il Bel Canto perché il Bel Canto non può essere quello: le diminuzioni e gli abbellimenti (come dicono i termini) richiedono quella varietà nel modo di porgere.

Poi c’è un altro elemento: cosa sono gli abbellimenti?
E’ il vestito del Bel Canto che ogni interprete indossa, e che non è mai identico. Ogni cantante, come si diceva nel campo delle cadenze, o il pianista anche nei grandi concerti per piano un tempo si misurava con la propria capacità e con le proprie scelte.

Questo è fondamentale nel Bel Canto perché il Bel Canto è qualche cosa che coinvolge una creatività da parte dell’interprete.

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