Il riconoscimento del Canto Lirico Italiano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO rappresenta un traguardo significativo, ma anche un punto di partenza verso una responsabilità condivisa.
Preservare e tramandare questa forma d’arte richiede un impegno costante, non solo per mantenerne lo status, ma per garantirne la vitalità come tradizione vivente, capace di accompagnarci verso il futuro.
Durante il convegno al Teatro alla Scala, sono stati affrontati aspetti fondamentali legati alla salvaguardia tecnica e culturale del canto lirico. Si è discusso dell’importanza di approfondire studi sulla voce, sulla foniatria e sulle tecniche di canto, per sostenere e tutelare tutti coloro che fanno parte di questa comunità, dai cantanti ai formatori, fino ai tecnici vocali.
Il nostro lavoro non si limita a preservare un ricordo: l’obiettivo è garantire che il canto lirico rimanga una tradizione viva, accessibile e riconoscibile, in grado di evolversi e di parlare alle nuove generazioni. Questo richiede una sinergia tra istituzioni, esperti e appassionati, per creare un piano di salvaguardia che unisca ricerca, educazione e promozione a livello nazionale e internazionale.
Il successo dell’evento è stato amplificato dalla notevole ospitalità e dalla meticolosa organizzazione del Teatro alla Scala, che ha fornito un ambiente ideale per discussioni produttive e scambio di idee.
Questo convegno rappresenta un passo importante in questa direzione, evidenziando la necessità di un approccio tecnico e scientifico per sostenere il futuro di questa arte unica.
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